Quattro chiacchiere con: Valerio Tiberi
Pubblicato il: 17/1/2025

Nella nostra intervista di oggi, protagonista è Valerio Tiberi, uno dei lighting designer più apprezzati nel panorama teatrale italiano e internazionale che ci racconta la sua esperienza nella realizzazione del musical Anastasia.
Nonostante i vincoli tecnici e di budget tipici di una produzione itinerante, Valerio – insieme al suo affiatato team fatto di collaboratori storici – ha saputo valorizzare al massimo le potenzialità offerte da strumenti di eccellenza come la console ETC EOS Ti, perfetta per una gestione precisa del colore, e i NanoPix Slim FR 1536 di LDDE, una ribalta a LED a 8 colori che garantisce uniformità luminosa e versatilità senza compromessi.
L’approccio razionale e innovativo di Tiberi dimostra che, con le scelte giuste, è possibile ottenere risultati di alto livello, anche in un contesto come quello del mercato italiano che non poggia su logiche e numeri come quelli legati al mondo anglosassone o internazionale in genere.


Imagine Light: Valerio, bentrovato. Parlaci dello spettacolo e di cosa ti è stato chiesto a livello di illuminotecnica.
Valerio Tiberi: Lo spettacolo è tratto dal cartone animato Anastasia, un musical inglese che è stato tradotto e, in parte, riadattato con alcuni tagli.
Premetto che lavoro con il regista Federico Bellone dal 2007, quindi siamo un team molto affiatato. Quando affrontiamo una nuova produzione, dedichiamo molto tempo alla pianificazione delle esigenze, per evitare sorprese una volta “sul campo”. Anche in questo caso abbiamo seguito lo stesso approccio.
L’idea di base era creare una rappresentazione il più possibile realistica, con scene naturali, salvo lasciare momenti più “eterei” nelle sequenze oniriche della protagonista. L’impianto scenico è piuttosto atipico per un musical, ma credo sia originale: una scena chiusa con una prospettiva forzata e molto lunga, ispirata a Le nozze di Figaro di Strehler. Questa scelta ha inevitabilmente influenzato l’illuminazione e il lavoro svolto con le luci.
Imagine Light: Raccontaci come hai organizzato il setup e quali scelte hai effettuato.
Valerio Tiberi: È importante premettere che, in Italia, la progettazione illuminotecnica per un musical non è totalmente libera. Mi riferisco ai vincoli di budget e ai limiti legati ai tempi di allestimento, montaggio e smontaggio, soprattutto trattandosi di una versione itinerante e non in pianta stabile come accade in altri Paesi.
Nonostante ciò, ci sono state alcune soluzioni interessanti. Pur non avendo a disposizione molti corpi illuminanti, sono riuscito a movimentarli. Come? Facendo muovere le americane, sia in controluce che laterali, creando così posizioni e punti luce differenti.
Inoltre, sono riuscito a inclinare le americane laterali, ottenendo diversi angoli di incidenza attraverso i grandi finestroni presenti ai lati della scena. Per esempio, tutta la prima parte ambientata in Russia è stata illuminata con luci molto cupe, basse e intense, provenienti dall’alto. Quando l’azione si sposta a Parigi, invece, abbiamo “alzato” tutti i soffitti con luci più aperte e luminose.


Imagine Light: E per quanto riguarda la programmazione?
Valerio Tiberi: Sono il lighting designer dello spettacolo e ho lavorato con Emanuela Agliati, che è Associato LD e programmatore, e Manuel Gazzetta, assistente e responsabile delle luci del tour.
Questa volta non ho avuto modo di partecipare alle prove in sala, ma durante l’allestimento abbiamo dedicato un’intera giornata alla preparazione delle basi delle scene. Nei giorni successivi, abbiamo affinato tutti gli aspetti legati alle posizioni e alle cue.
Imagine Light: Quale console avete utilizzato?
Valerio Tiberi: Abbiamo scelto la ETC EOS Ti per la gestione del colore, che ritengo sia il suo punto di forza. Non sono legato a un unico brand e scelgo sempre in base alle esigenze del progetto, considerando che i due o tre marchi top offrono soluzioni comparabili.
In questo caso, avevamo bisogno di un controllo preciso del colore, e la ETC ha dimostrato una marcia in più. Recentemente, ho avuto modo di testare anche le nuove Apex a Bruxelles e, a livello di hardware e accessibilità, le trovo ancora più veloci e performanti.
Imagine Light: Parliamo dei NanoPix Slim FR 1536 Floor Light di LDDE. Come li hai utilizzati?
Valerio Tiberi: Conosco il marchio LDDE da molti anni, sin da quando lavoravo a La Scala. Massimo (Loberfaro di Imagine Light) mi ha fatto conoscere molti dei loro prodotti. Si tratta di una ribalta a LED a 8 colori, con una qualità luminosa senza compromessi.
Rispetto ad altre soluzioni sul mercato, non punta sull’effettistica, ma è progettata per eccellere come barra a LED. In questo caso, li ho usati in ribalta per illuminare, sfruttando il loro output eccezionale. Sono compatte, non intralciano la scena e offrono una grande uniformità di luce. Inoltre, grazie al loro profilo basso e all’alimentatore interno, sono estremamente pratiche.
Un altro punto di forza è la densità delle matrici LED, che riduce al minimo le ombre. La nuova versione a 8 colori mi ha particolarmente colpito per la resa cromatica, soprattutto sui rossi. Credo di essere stato il primo a utilizzarle in Italia, e ne sono molto soddisfatto!


Imagine Light: Sei uno dei professionisti più apprezzati nel mondo del musical e non solo. Qual è, secondo te, lo stato di salute di questo genere di spettacolo oggi?
Valerio Tiberi: Penso che il musical stia ritrovando interesse, ma devo essere onesto: c’è più quantità che qualità.
In Italia, i musical sono quasi sempre in versione itinerante, e i costi sono molto alti. Questo rende difficile per i produttori far quadrare i conti. Lavorando anche all’estero, posso dire che i costi non sono così elevati in altri Paesi. Non saprei dare una spiegazione univoca, ma credo che sia una combinazione di fattori, tra cui una tassazione più alta per le rental italiane rispetto a quelle inglesi.
I costi per portare in tournée uno spettacolo come questo sono elevati: carburante, viaggi, alloggi… È una sfida continua, ma la passione per questo lavoro ci spinge a trovare soluzioni creative.
Quindi, per tornare al discorso prettamente tecnico e relativo alle luci, questi vincoli di budget ti obbligano quasi sempre a optare per scelte collaudate e più razionali. Non c’è molto margine per sperimentare nuove soluzioni o sbizzarrirsi con richieste esose in termini di quantità e tipologia di materiale. Tuttavia, con i prodotti giusti è possibile ottenere comunque ottimi risultati, come credo di poter dire sia accaduto in questo caso.

